La costellazione di Pegaso è una delle figure più affascinanti e riconoscibili del cielo notturno. Associata al mitico cavallo alato della tradizione greca, appare imponente nel cielo autunnale dell’emisfero nord. A colpire subito l’occhio è il suo tratto più famoso: il Grande Quadrato di Pegaso, un asterismo che sembra disegnato apposta per guidare chi muove i primi passi nell’osservazione astronomica.
In questa guida scopriremo come e quando osservare Pegaso, quali stelle e oggetti celesti non perdere, e alcune curiosità che uniscono scienza e mitologia.
Quando osservare la costellazione di Pegaso
Pegaso è una costellazione tipica dell’autunno. Nel periodo che va da settembre a novembre la sua figura domina la volta celeste nelle ore serali. Osservarla non richiede strumenti particolari: anche a occhio nudo, da un cielo buio lontano dall’inquinamento luminoso, il suo Grande Quadrato è evidente e facilmente riconoscibile.
- Settembre → Poco dopo il tramonto, guardando verso sud-est, si inizia già a distinguerlo. È uno dei segnali che l’estate sta lasciando spazio all’autunno.
- Ottobre → Pegaso si trova quasi allo zenit nelle prime ore della notte, regalando la sua migliore visibilità.
- Novembre → La costellazione si inclina verso sud-ovest, ma resta ben evidente nelle prime ore serali.
- Dicembre → Scivola verso l’orizzonte occidentale e diventa visibile solo subito dopo il crepuscolo.
Tabella di visibilità (Italia)
Mese | Orario migliore | Posizione nel cielo |
Settembre | 21:00–23:00 | Sud-est, alto |
Ottobre | 22:00–00:00 | Sud, quasi allo zenit |
Novembre | 20:00–22:00 | Sud-ovest, medio-alto |
Dicembre | 19:00–21:00 | Ovest, basso |
💡 Suggerimento: il mese di ottobre è in assoluto il periodo ideale per l’osservazione: le notti sono già abbastanza buie, il clima non è ancora rigido e Pegaso si trova in posizione dominante.
Come riconoscere Pegaso
Il modo più semplice per individuare Pegaso è partire dal suo tratto distintivo: il Grande Quadrato.
Quattro stelle luminose formano un rettangolo quasi perfetto:
- Markab (α Pegasi)
- Scheat (β Pegasi)
- Algenib (γ Pegasi)
- Alpheratz (α Andromedae) – che in realtà appartiene ad Andromeda, ma completa il disegno.
Una volta tracciato il quadrato con lo sguardo, si può immaginare il resto del corpo del cavallo che si estende verso sud-ovest, con altre stelle che ne rappresentano il muso, le zampe e la coda.📌 Consiglio pratico: se non sei sicuro di aver trovato Pegaso, cerca una zona del cielo relativamente “vuota” di stelle brillanti. Il Grande Quadrato si distingue proprio perché all’interno della sua figura ci sono pochissime stelle visibili a occhio nudo.
Osservazione con strumenti
- A occhio nudo → Pegaso è una delle costellazioni più facili da riconoscere senza strumenti, soprattutto se il cielo è limpido e buio.
- Con un binocolo 10×50 → ottimo per isolare le stelle principali e distinguere meglio i colori stellari (Scheat è rossastra, Enif tende all’arancione).
- Con un telescopio di piccolo diametro (80–100 mm) → si possono osservare dettagli come l’ammasso globulare M15, vicino a Enif.
Con telescopi medi (200 mm in su) → diventano accessibili oggetti più deboli come la galassia a spirale NGC 7331 e il famoso “Quintetto di Stephan”, un gruppo compatto di galassie che rappresenta una sfida per astrofili più esperti.
Le stelle principali di Pegaso
- Enif (ε Pegasi): la più brillante della costellazione, una gigante arancione a circa 690 anni luce. Il nome significa “naso del cavallo”.
- Scheat (β Pegasi): una gigante rossa variabile, seconda per luminosità. Facile riconoscerla per il suo colore tendente al rosso.
- Markab (α Pegasi): di colore bianco-azzurro, segna l’angolo sud-occidentale del Grande Quadrato.
- Algenib (γ Pegasi): stella calda e luminosa di classe B, chiude il quadrato sul lato sud-est.
💡 Curiosità: osservando con attenzione si noterà che queste stelle non hanno tutte lo stesso colore. Questa differenza cromatica rivela la loro temperatura: le stelle blu sono più calde, quelle arancioni o rosse più fredde.
Oggetti del cielo profondo in Pegaso
Pegaso non è solo stelle brillanti: nasconde anche alcuni oggetti affascinanti, ideali per chi usa un telescopio.
- M15 → uno degli ammassi globulari più belli del cielo, composto da oltre 100.000 stelle. A piccoli ingrandimenti appare come una macchia sferica lattiginosa, che si risolve in puntini luminosi con strumenti più grandi.
- NGC 7331 → una galassia a spirale vista quasi di taglio, simile alla Via Lattea. È un obiettivo fotografico molto apprezzato dagli astrofotografi.
- Quintetto di Stephan → cinque galassie interagenti, famose anche perché compaiono nel film It’s a Wonderful Life (1946). Sono una sfida visiva, ma emozionano chi riesce a scorgerle.
Pegaso e la mitologia
Nella tradizione greca, Pegaso nasce dal sangue della Medusa decapitata da Perseo. È il cavallo alato che aiuta l’eroe Bellerofonte nelle sue imprese, tra cui la lotta contro la Chimera.
Il mito si lega bene all’esperienza dell’osservazione: così come Pegaso vola libero nel cielo, la sua costellazione sembra cavalcare le notti autunnali, invitando chi alza lo sguardo a lasciarsi trasportare dall’immaginazione.
Curiosità astronomiche e culturali
- Il Grande Quadrato di Pegaso è usato dagli astrofili come punto di riferimento per orientarsi verso la Galassia di Andromeda (M31). Partendo da Alpheratz, basta seguire la catena di stelle di Andromeda.
- Nella navigazione antica, Pegaso serviva come bussola naturale: la sua posizione in autunno aiutava marinai e viaggiatori a calcolare le stagioni.
- In alcune culture arabe medievali, Pegaso era rappresentato come “il cavallo che salta”, e il suo Quadrato era chiamato Al Faras al Thani.
Conclusione
La costellazione di Pegaso è una vera icona del cielo autunnale. Facile da riconoscere grazie al suo Grande Quadrato, nasconde stelle dai colori suggestivi, ammassi spettacolari e galassie lontane. Osservarla significa unire il fascino della mitologia greca con la bellezza della scienza moderna.