Il Grande Carro è uno dei gruppi di stelle più facili da individuare nella volta celeste. È visibile nelle notti limpide e serene nell’emisfero settentrionale, con una forma che assomiglia ad un grande mestolo da cucina (per questo motivo gli inglesi lo chiamano “The Big Dipper”). Durante la rotazione della Terra, insieme al suo vicino il Piccolo Carro, ruotano intorno alla Stella Polare.
Sapevi che non sono due costellazioni?
Sono piuttosto due asterismi, ovvero di un insieme di stelle di notevoli dimensioni. Gli astronomi hanno scoperto infatti che le stelle del Grande Carro (tranne la stella puntatrice, Dubhe, e la stella a forma di manico, Alkaid) appartengono a un gruppo di stelle note come costellazione dell’Orsa Maggiore. Il Grande Carro infatti delinea la coda e i quarti posteriori dell’Orsa Maggiore.
Sempre visibili dall’Italia
Dalla parte settentrionale dell’emisfero boreale, Italia compresa, sia il Grande che il Piccolo Carro si trovano in cielo sempre sopra l’orizzonte e girano all’infinito intorno alla Stella Polare. In presenza di un orizzonte sgombro, dalle latitudini a nord del 35° parallelo (la posizione approssimativa del Mar Mediterraneo) puoi vedere il Grande Carro a qualsiasi ora della notte e in tutti i giorni dell’anno.
Per noi che ci troviamo in Italia anche il Carro Minore è sempre visibile nel cielo, essendo circumpolare – sempre sopra l’orizzonte – fino al Tropico del Cancro (23,5 gradi di latitudine nord). Ti consiglio di cercare innanzitutto il Grande Carro, perché sarai sulla buona strada per trovare anche il Piccolo Carro e la Stella Polare.
Iniziamo dal Grande Carro
Prima di tutto rivolgi il tuo sguardo verso nord (magari aiutandoti con una bussola) poi, a seconda delle stagioni, cerca il punto preciso. Nelle serate primaverili ed estive dell’emisfero settentrionale, il Grande Carro brilla nel cielo serale con il suo massimo splendore. Nelle serate autunnali e invernali, il Grande Carro si avvicina all’orizzonte.
Ad ogni modo, indipendentemente dal periodo dell’anno, le due stelle più esterne presenti nel Grande Carro (Dubhe e Merak) puntano sempre verso la Stella Polare.
E il Piccolo Carro con la stella polare?
Nota che il Grande Carro ha due parti: una conca e un manico. Osserva le due stelle esterne nella conca, si chiamano Dubhe e Merak e sono conosciute anche come i Puntatori. Partendo da loro traccia una linea immaginaria lunga all’incirca 5 volte la distanza tra le due stelle allontanandoti dall’orizzonte: ecco hai appena trovato la Stella Polare. Una volta trovata potrai vedere anche il Piccolo Carro, infatti, la Stella Polare segna la fine del manico del Piccolo Carro.
Perché è più difficile da vedere?
La risposta è che, ad eccezione della Stella Polare e delle stelle esterne della conca – Kochab e Pherkad – sono meno luminose. Hai quindi bisogno che il cielo sia molto scuro per vedere tutte e sette le stelle del Piccolo Carro.
Due asterismi conosciuti già nell’antichità
Nella tradizione della popolazione nativa Mi’kmaq del Canada settentrionale, il Carro Maggiore è anche associato a un orso, ma con una particolarità. I Mi’kmaq vedono la conca come un Orso Celeste e le tre stelle del manico come dei cacciatori che inseguono l’Orso. Nel racconto dei Mi’kmaq dell’Orso Celeste, in autunno i cacciatori riescono finalmente a raggiungere l’Orso e si dice che il sangue dell’Orso colori il paesaggio autunnale.
In un’altra versione, l’Orso Celeste si colpisce il naso quando scende sulla Terra e il suo naso insanguinato dà il colore alle foglie d’autunno. Quando l’Orso Celeste viene avvistato all’orizzonte settentrionale nelle sere di fine autunno e inizio inverno, è un segno sicuro che la stagione del letargo è ormai alle porte.
Nell’antichità, il Piccolo Carro invece formava le ali della costellazione di Draco, il Drago. Ma quando i navigatori fenici incontrarono l’astronomo greco Talete intorno al 600 a.C., gli mostrarono come utilizzare le stelle del Grande Carro per navigare. In questo modo, Talete tagliò le ali a Draco, creando una costellazione che diede ai marinai greci un nuovo modo di orientarsi con le stelle.
All’epoca di Talete, le stelle Kochab e Pherkad (anziché la Stella Polare) segnavano la direzione approssimativa del polo nord celeste, il punto del cielo che si trova direttamente sopra il polo nord della Terra. Ancora oggi, Kochab e Pherkad sono conosciuti come i Guardiani del Polo.
Com’è cambiata la loro forma?
Gli astronomi a volte parlano di stelle fisse, ma sanno che le stelle non sono veramente fisse. Le stelle si muovono nello spazio. Pertanto, gli astri che vediamo oggi come il Grande e il Piccolo Carro si allontaneranno, lentamente ma inesorabilmente, nel corso del tempo. Queste stelle, legate dalla gravità, si muovono nella stessa direzione nello spazio.
Tra 100.000 anni, questo schema di stelle del Grande carro (tranne Dubhe e Alkaid) apparirà più o meno come oggi! Ma ci saranno alcune differenze, come illustrato nel grafico qui sotto: