Il telescopio viene usato per osservare i pianeti, la Luna e gli elementi dello spazio più profondi come galassie, nebulose, ecc.
Se sei un principiante e vuoi utilizzare un telescopio per osservare i pianeti, ci sono un paio di caratteristiche da prendere in considerazione per ottimizzare l’esperienza a costi accessibili. Questa guida ti aiuterà a capire tutto ciò che ti serve per prendere la decisione più consapevole.
Come posso osservare i pianeti?
I pianeti del sistema solare si possono osservare mediante un telescopio, ma la caratteristica fondamentale affinché si riesca a mettere a fuoco un pianeta e i suoi dettagli, è l’apertura.
L’apertura di un telescopio è la sua specifica più importante: si riferisce alla dimensione della lente frontale dello specchio e si misura in millimetri. Determina la quantità di luce che può essere catturata. Più luce viene catturata, meglio si vede, quindi più è grande, più nitida è la visione.
Per vedere i pianeti del sistema solare, ti consiglio un telescopio con un’apertura di 70 mm o più. Questo, per esempio, ti permetterà di vedere Marte, gli anelli di Saturno, ed è sufficiente per raggiungere i pianeti più lontani, Urano e Nettuno, anche se non verranno messi a fuoco i dettagli.
Perché l’apertura minima di 70mm?
Ogni oggetto nel cielo notturno ha una certa luminosità se visto dalla Terra. Questa è chiamata magnitudine apparente e può essere misurata.
Allo stesso modo, ogni telescopio, a seconda della sua apertura e del suo ingrandimento, può raggiungere una certa magnitudine limite.
Ecco le magnitudini dei pianeti del sistema solare.
Pianeta | Magnitudo apparente |
Mercurio | -2 |
Venere | -5 |
Marte | -3 |
Giove | -3 |
Saturno | 0 |
Urano | 5 |
Nettuno | 8 |
Un telescopio rifrattore per principianti con un’apertura di 70 mm e un oculare da 10 mm dovrebbe essere in grado di osservare oggetti di magnitudine 11. È più che sufficiente per raggiungere Nettuno.
Tuttavia, una cosa importante da valutare è che questi numeri sono da considerarsi solo in condizioni di bel tempo e in assenza di inquinamento luminoso, ovvero l’effetto che le luci delle città provocano illuminando il cielo, riducendo il numero di stelle visibili e facendo calare la magnitudine massima raggiungibile da un telescopio. Questo è il motivo per cui gli osservatori vengono costruiti in aree remote e lontane dalle città.
Ovviamente, se si aumenta l’apertura oltre i 70 mm, si iniziano a mettere a fuoco sempre più dettagli.
Altre caratteristiche di un telescopio adatto ai principianti:
– Ingrandimento
Finché un telescopio ha un’apertura di almeno 70 mm, l’ingrandimento non determina la possibilità di vedere o meno i pianeti.
L’ingrandimento è determinante solo per la visione dei dettagli dell’immagine e per la porzione di campo visivo occupata dal pianeta.
Per la visione dei pianeti è possibile utilizzare il massimo ingrandimento supportato dal telescopio perché i pianeti sono abbastanza vicini alla Terra da permetterci di vederne i dettagli, caratteristiche geografiche e colori più ricchi. Ad esempio, utilizzando il massimo ingrandimento su Marte con un telescopio semplice si potranno vedere i suoi poli e la differenza di tonalità di colore di alcune sue regioni.
– Lunghezza focale
La lunghezza focale è la distanza che la luce percorre nel tubo del telescopio per arrivare dallo specchio frontale alla pupilla d’uscita.
Se vuoi davvero ottimizzare l’osservazione dei pianeti, la lunghezza focale è un fattore importante da considerare.
Le lunghezze focali lunghe sono leggermente migliori di quelle corte per quanto riguarda l’osservazione dei pianeti per alcuni motivi:
- con lunghezze focali elevate è più facile ottenere una messa a fuoco ottimale;
- le lunghezze focali elevate comportano generalmente meno aberrazioni cromatiche (errori di colore e anelli colorati intorno agli oggetti);
- Il campo visivo più piccolo (l’area del cielo che si vede nell’oculare) è migliore per aiutare gli occhi a mettere a fuoco un singolo oggetto (il pianeta, la luna, ecc.).
Alcuni tipi di telescopi tendono ad avere lunghezze maggiori grazie al loro design. Questo dà loro un piccolo vantaggio per vedere i pianeti. Si tratta dei telescopi Cassegrain, dei Dobsoniani e di alcuni rifrattori.
Qual è quindi il miglior telescopio per osservare i pianeti?
Il Celeston AstroMaster 70EQ è il telescopio che consiglierei ad ogni astronomo amatoriale per il suo rapporto qualità-prezzo. Ha un prezzo eccellente, una solida qualità costruttiva e un’ottica eccellente per le sue dimensioni. L’ho confrontato direttamente con molti altri telescopi entry-level/budget presenti sul mercato e la differenza si nota immediatamente. E la cosa migliore è che si trova nella stessa fascia di prezzo.
È un telescopio che ti guiderà nelle fasi iniziali di apprendimento e ti darà sicurezza anche quando sarai già un po’ più esperto.
Essendo un rifrattore, non richiede alcuna manutenzione o collimazione. Se conservato in modo sicuro, durerà per molti anni.
Esistono due versioni di questo telescopio: una con montatura equatoriale (EQ) e una con montatura AZ. Consiglio la montatura EQ perché, anche se è leggermente più difficile da usare, è più precisa e migliore per l’inseguimento, che è importante per la visione dei pianeti. Inoltre, hanno lo stesso prezzo.
Esiste anche una versione da 90 mm dell’AstroMaster. Se il tuo budget lo consente e vuoi una maggiore potenza, anche questa è un’ottima scelta.
Sintesi
- Un telescopio con un’apertura di almeno 70 mm è sufficiente per vedere tutti i pianeti del sistema solare.
- Quando si tratta di osservare i pianeti, si può scegliere l’ingrandimento massimo consentito dal telescopio.
- Una lunghezza focale lunga è leggermente migliore per la visione dei pianeti.